HVLA TECNICA AD ALTA VELOCITÀ E BASSA AMPIEZZA a cura del D.O. Giuseppe Totaro
Quello che molti non sanno è che le HVLA, oltre ad agire sulla meccanica articolare, hanno una serie di effetti neurofisiologici di altissimo impatto che si manifestano in loco e a distanza dal distretto manipolato. Tali tecniche, infatti, sono in grado di innalzare la soglia di attivazione del riflesso da stiramento di quei tessuti miofasciali che, se in spasmo, possono ridurre la capacità di moto di un distretto articolare. Ciò è possibile grazie all’alta velocità di esecuzione della tecnica manipolativa, in grado di “silenziare” temporaneamente importanti propriocettori, quali fusi neuro-muscolari e organi tendinei del Golgi. Le HVLA sono in grado inoltre di produrre un effetto antidolorifico (attraverso la stimolazione meccanica delle radici dorsali viene favorito il rilascio di beta endorfine), un effetto bioattivante e “defaticante” sulla muscolatura periferica (attraverso rispettivamente un incremento della forza da questa erogata e una modificazione dell’attività elettromiografica del tessuto contrattile) e, non ultimo, un effetto inibitorio o stimolante sul sistema viscerale (grazie alla stretta interazione anatomica e funzionale tra sistema scheletrico e SNA).