TECNICA RECOIL: TRATTAMENTO DELL'ERNIA IATALE - D.O. Giuseppe Totaro
Ernia iatale, reflusso gastro esofageo e il trattamento osteopatico
Lo iato esofageo è una sorta di valvola che normalmente chiude lo stomaco in alto impedendo al cibo di fuoriuscire.
A volte, però, l’esofago tende ad accorciarsi trazionando verso l’alto in direzione del torace una parte di stomaco, che risale passando attraverso lo iato esofageo allargandolo.
In questo modo lo iato esofageo, non riuscendo più a chiudere lo stomaco, permette al cibo e ai succhi gastrici acidi contenuti in esso di risalire verso l’alto in direzione dell’esofago: è ciò che si definisce reflusso gastro esofageo. Questo materiale acido, inoffensivo nello stomaco foderato internamente da una parete acido-resistente, risulta fortemente corrosivo all’interno dell’esofago, in gola e in bocca, generando ciò che comunemente è chiamato “bruciore”. L’ernia iatale e il reflusso gastro esofageo non necessariamente si presentano insieme ma hanno in comune fattori predisponenti simili.
Sono due le tipologie di ernia iatale più comuni:
Il trattamento osteopatico
In Osteopatia si afferma che il corpo aderisce alla lesione: chi, ad esempio, ha una tensione nella zona addominale, tenderà a piegarsi su quell’area in una posizione di protezione (postura antalgica).
Recoil: trattamento dell’ernia Iatale
Recoil: trattamento dell’ernia Iatale


I pazienti affetti da ernia iatale o reflusso gastro esofageo presentano una postura in chiusura anteriore con associato incurvamento in avanti delle spalle: tale postura rende impossibile mantenere una posizione eretta e, quindi, sovraccarica l’area dorsale con presenza di dolore. Se questa postura permane nel tempo oltre un certo periodo, le strutture mio-fasciali si adattano a questa nuova situazione, creando una restrizione di mobilità. L’Osteopatia dispone di tecniche in grado di eliminare queste tensioni muscolo fasciali e di riequilibrare la situazione dinamica dei visceri e delle parti strutturali immediatamente connesse (in particolar modo il tratto cervicale basso compreso tra C4 e C7).
Per visceri si fa riferimento agli organi addominali e toracici e alle membrane connettivali che li avvolgono. Essi sono ancorati direttamente o indirettamente al tronco mediante il tessuto connettivo (legamenti e fasce) e, quando questo si muove, lo seguono. Alla presenza di una restrizione di mobilità, invece, l’organo mette in tensione la propria struttura connettivale impedendo un corretto movimento della colonna vertebrale.