fbpx
REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO NEI NEONATI

Il reflusso gastro-esofageo è uno dei disturbi che più frequentemente colpisce i neonati.

Il reflusso in forma non patologica, può essere trattato efficacemente dall’Osteopata.

Ma capiamo bene di cosa si tratta.

In caso di reflusso il primo messaggio è che il corpo rifiuta qualcosa.

Nella situazione più evidente e di immediata comprensione, rilascia il latte subito dopo la poppata con getti più o meno intensi, nel caso più complesso soffre di un reflusso silente. Più insidioso perché più difficile da identificare.

Reflusso gastro-esofageo nei neonati: come riconoscerlo

Alcuni sintomi di reflusso nei neonati:

  • piccole boccate di latte a distanza di una, due o più ore dalla poppata,
  • strani versetti emessi dalla bocca,
  • respiro quasi affaticato (simile a quando noi adulti ci siamo fatti un’indigestione),
  • pianto e lamento quando cercate di metterlo in orizzontale nel lettino,
  • difficoltà a dormire, agitazione,
  • ruttini continui tra una pasto e l’altro,
  • raffreddori frequenti.

È opportuno fare una distinzione tra il Reflusso Gastro-Esofageo (RGE) con o senza rigurgito e la MALATTIA da Reflusso Gastro-Esofageo.

Tale disturbo è causato dal funzionamento difettoso della valvola che separa lo stomaco dall’esofago, il Cardias, che alla nascita non è ancora del tutto matura nella sua funzionalità e può presentare delle anomalie in seguito a un parto traumatico : questo fa sì che essa non chiuda bene, portando alla fuoriuscita nell’esofago dei succhi gastrici e alla conseguente sensazione di bruciore.

  • Per reflusso gastro-esofageo (RGE) si intende la risalita del contenuto gastrico in esofago con o senza rigurgito (fuoriuscita di contenuto gastrico attraverso la bocca) e/o vomito:è un evento fisiologico che si verifica più volte al giorno nei lattanti.
  • La malattia da Reflusso Gastro-esofageo (MRGE) è quella condizione in cui la risalita del contenuto gastrico comporta l’insorgenza di segni, sintomi e complicanze, quali vomito ricorrente, esofagite (infiammazione dell’esofago), apnea, broncospasmo, perdita di peso. In particolare la perdita di peso è il fattore discriminante tra reflusso e malattia da reflusso.

Nei casi più gravi, la Malattia da Reflusso gastroesofageo può manifestarsi con vari sintomi che interessano gli apparati gastrointestinale e respiratorio, interessando così lo stato di salute generale del bambino. Il neonato appare sofferente, piange di continuo, può subire un calo di peso o mostrare comportamenti caratteristici (ruminazione, inarcamento del busto e del collo all’indietro). Talvolta, si manifestano anche sintomi allergici (eczemi e orticaria) e di tipo respiratorio ( episodi di apnea, crisi di pallore o cianosi, ipotonia) che nei casi più importanti possono condurre a asma o polmonite da inalazione (quando il latte, che risale dallo stomaco, entra nella laringe, in trachea e, poi, arriva ai polmoni). Infine altri sintomi associati possono essere vomito abituale, bruciore dietro lo sterno, dolore addominale, senso di acidità in bocca, difficoltà alla deglutizione, associati a irritabilità, tosse cronica, stridore laringeo.

Come interviene l’OSTEOPATA in tale situazione?

L’Osteopatia è una medicina non convenzionale che, pur avvalendosi delle conoscenze mediche tradizionali, non si avvale dell’ausilio di farmaci e mira alla risoluzione di disturbi funzionali che interessano l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, cranio-sacrale e viscerale.

Particolarmente tollerato dai bambini e privo di effetti collaterali, il trattamento osteopatico, basandosi su manipolazioni delicate e indolori, porta nella maggior parte dei casi, ad ottimi risultati. Generalmente sono necessarie due o tre sedute per i primi risultati e non molte di più per risolvere i problemi.

Durante la seduta osteopatica su un neonato, avente come motivo di consulto un Reflusso Gastroesofageo, si procederà, attraverso leggere manipolazioni, per alleviare le tensioni meccaniche sugli elementi fibro-muscolari che impediscono un corretto funzionamento della fase digestiva:

  • alla base del cranio per alleviare la compressione del nervo vago (responsabile della fisiologica funzione digestiva)
  • in mezzo alle scapole e sull’addome per attenuare le tensioni della parete gastrica, del diaframma e della parte bassa dell’esofago con l’orifizio noto come cardias.

Il trattamento permette così di migliorare la funzionalità di tale valvola (cardias), inducendo nel neonato una sensazione di generale rilassamento, molto importante per lo stato di salute psico-fisica del piccolo.

Il razionale del trattamento osteopatico nei neonati con RGE sta nella frequente immaturità del cardias (lo sfintere posto tra lo stomaco e l’esofago che dovrebbe chiudersi proprio per impedire la risalita di cibo) e anche in una compressione del nervo vago alla base del cranio al momento del parto (il parto, anche se si è svolto nel migliore dei modi, rappresenta pur sempre un trauma per il bambino, per il sol fatto che esso deve passare attraverso un canale più stretto rispetto alla sua stessa testa. Durante questo passaggio si verifica un compressione delle ossa craniche, che nella maggior parte dei casi si riallineano da sé in breve tempo. Altre volte invece, specie se il bambino ha un cranio grande o se il parto è stato lungo o traumatico, si possono creare delle compressioni su alcune strutture nervose, tra cui il nervo vago, che innerva proprio lo stomaco garantendone la sua funzionalità.) Proprio per normalizzare tale situazione, riducendo gli episodi di RGE, l’osteopata potrà intervenire agendo su diverse strutture: la base del cranio (in particolare l’occipite) allentando la compressione sul nervo vago; la colonna dorsale (per avere un effetto sul sistema di nervi che regolano la funzione gastrica), inoltre anche direttamente sull’addome con manipolazioni che rilasseranno la parete gastrica, la parte bassa dell’esofago e il cardias, e il diaframma (il muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale che l’esofago attraversa nel suo decorso).

Quali altri disturbi del neonato possono essere alleviati con l’ OSTEOPATIA ?

Possono beneficiare delle manipolazioni osteopatiche anche altri disturbi tipici dei neonati come disturbi del sonno, alterazione dei ritmi sonno-veglia, facile irritabilità, coliche gassose, asimmetrie craniche (plagiocefalie), torcicolli, e nei bambini un po’ più grandi si può agire su problemi di stipsi, otiti ricorrenti e infezioni respiratorie frequenti.

A partire DA CHE ETA’ si può fare una seduta osteopatica?

Il trattamento è tanto più efficace quanto prima viene effettuato, perché la disfunzione osteopatica è meno strutturata e meno radicata. Pertanto già dopo pochi giorni dalla nascita è possibile rivolgersi ad un osteopata. Va sottolineato inoltre che i neonati hanno enormi possibilità di auto guarigione ed è per questo che in molti ospedali italiani, i neonati pretermine vengono trattati sin da subito dopo la nascita per problemi di coliche gassose, rigurgiti frequenti e plagiocefalie.

L’osteopata promuove sul vostro piccolo un vero e proprio meccanismo di auto-guarigione fondato su una conoscenza dettagliata dell’anatomia umana, della fisiologia e dei processi patologici. Queste competenze, unite ad una profonda conoscenza dei metodi clinici classici e tradizionali, servono per identificare il disequilibrio del bimbo e quindi procedere al trattamento e alla normalizzazione.

Se sei interessato a specializzarti nella terapia Manuale Osteopatica Neonatale e Pediatrica Iscriviti al nostro corso di formazione dove verranno trattati gli argomenti di cui abbiamo parlato e molto altro.

Fonte: Dott.sa Margherita Marconi
D.O. Osteopata m. R.O.I.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Resta aggiornato sui nuovi corsi.

Scopri tutte le novità con gli articoli del nostro Blog.

You have Successfully Subscribed!