RACHIDE LOMBARE DI PROFILO E POSTURA
Il rachide lombare di profilo:
è strettamente legato alla biomeccanica del retropiede; un gran numero di patologie lombari saranno la conseguenza delle anomalie dell’appoggio podale e del talus.
Ma prima di tutto, poche parole sulla biomeccanica posturale.
(M. Ouaknine et M. Hugon)
Il momento gravitario G dipende da:
- la massa (m),
- la gravità (gr),
- l’altezza (h) cosi come l’angolo d’inclinazione (a=±3,4°);
quindi dei fattori mgha.
Il momento antigravitario (AG) dipende da K + M ove il fattore K è il coefficiente di visco-elasticità dei tessuti e M il lavoro muscolare (K dipende del rapporto forza/lunghezza).
Le attuali teorie di equilibrazione della postura eretta di un soggetto immobile probabilmente, non fanno intervenire in modo maggiore, la propriocezione, ma sarebbero piuttosto strategie essenzialialmente CENTRALI di anticipazione (Loram & Lakie).

Alla visco-elasticità dei tessuti si associa:
- una regolazione centrale di tipo balistico pre-programmata e di anticipazione (durata media =±3 impulsi per secondo).
L’inclinazione scelta (engrammata per una situazione data) è conosciuta (non cosciente) ; è in continuazione paragonata (informazioni multisensoriali) al risultato ottenuto e ricalibrato.
Tuttavia questo schema di base semplificato è in realtà più complesso perchè sottomesso alla stabilizzazione segmentare e al ruolo tampone della cintura scapolare e pelvica.
– lo squilibrio scapolare anteriore è il disturbo posturale più frequentemente incontrato nel piano sagittale (72% dei pazienti). In questo caso preciso, il piano delle spalle è in avanti rispetto al piano del gluteo.

Questo piano scapolare anteriore (centro di massa propulso verso l’avanti) è il più deleterio.
Esso provoca tre tipi di perturbazioni (o adattamenti):
1° caso: il centro di massa è spostato in avanti senza compensazione del bacino, le ginocchia sono bloccati in estensione, il centro delle pressioni parte in avanti cosi come il centro di gravità, il tricipite surale si ritende (VFY aumenta); ma quest’iperattività necessita o provoca dei compensi:
– contrazione del tricipite surale;
– contrazione dei quadricipiti (le rotule sono compresse sul condile);
– contrazione dei glutei.
La clinica: calli ai piedi, alluce valgo, crampi ai polpacci, condromalacia, trocanterite, ecc…
2° caso: il centro di massa è spostato in avanti, ma il bacino comincia a tornare indietro per compensare; il centro delle pressioni torna indietro, la pressione passa sotto le teste metatarsiche, i polpacci sono meno tesi che nel caso precendente, il quadricipite e la rotula ugualmente, il VFY è meno elevato, ma il popliteo comincia a non bloccare più il ginocchio e a rilevare gli ischio tibiali.
La clinica: metatarsalgie, perdita del cuscinetto sotto le teste metatarsiche che si « scalza », gambe pesanti, tendinite della zampa d’oca, ecc…
3° caso: il centro di massa è sempre in avanti, ma i glutei compensano completamente, tutte le tensioni spariscono nell’arto inferiore (trane al livello della zampa d’oca) che si distende; pero’ appaiono enormi compressioni sulle apofisi articolari delle ultime 2 vertebre lombari.
La clinica : spine calcanee, tendiniti della zampa d’oca, ma soppratutto: enorme dolore in « sbarra lombare ». Il tricipite surale è completamente disteso.

Rachide lombare
Rachide lombare Rachide lombare Rachide lombare Rachide lombare Rachide lombare Rachide lombare
Correlazioni col retropiede
– la decompensazione del rachide lombare sarà biomeccanica.
I piedi a doppia componente :
- questo pessimo svolgimento del passo provoca un dorso piatto con piano scapolare anteriore (72%).
E’ lo studio della marcia avanti e della marcia indietro che ci permette di metterlo in evidenza, il piede attaca il passo sul bordo esterno del tallone e crolla immediatamente in valgo.
LE DIVERSE SOLLECITAZIONI DEL DORSO PIATTO/PIANO SCAPOLARE ANTERIORE
Tensioni muscolari della cerniera cervico-dorsale. (rigidità, dolori)
Tensione eccessiva dei muscoli para vertebrali lombari (rigidità, pensantezza, sbarra)
Sollecitazioni articolari in compressione, translazione (dolori, rigidità)
Trazione eccessiva del medio gluteo sul grande trocantere (tendiniti, dolori d’inserzione)
Tensione compensatoria dei muscoli della zampa d’oca (tendiniti, dolori)
Le tensioni sul tricipite surale sono maggiori (dolori dei polpacci)
Ultimi elementi anti-gravitari le ditta si aggrappano al suolo, esiste una pressione eccessiva sull’avanpiede (scalzamento delle teste metatarsiche, dolori, ditta ad artiglio, calli)

LE PRINCIPALI CAUSE DEL DORSO PIATTO/ PIANO SCAPOLARE ANTERIORE :
- I PIEDI DOPPIA COMPONENTE
- LE CICATRICI ANTERIORI
- SUPRACLUSIONI
Nelle persone anziane queste tre cause sono spesso associate.
Piede valgo :
– talo valgo,
– rotazione interna degli assi tibiali e femorali,
– pressione posteriore sul cotile,
– anteversione dell’ilio,
– estensione del sacro,
– iperlordosi lombare, ipercifosi dorsali.
Il piede valgo o piede piatto di primo grado non si associa a un piano scapolare posteriore ma a un’iperlordosi e ipercifosi dorsale.
E’ soltanto quando il medio-piede crolla che la posteriorizzazione del piano scapolare si sviluppa, più il piede è piatto, più il piano scapolare tende a posteriorizzarsi.

Piede varo :
è caratterizzato da un talo varo che provoca una rotazione esterna degli assi tibiali e femorali.
– processo contrario,
– dorso piatto, glutei piatti.
INTERESSE DELLA RI PROGRAMMA ZIONE POSTURALE
Sullo spostamento anteroposteriore in situazione Occhi Chiusi (OC).
Il piano scapolare anteriore, dalle sollecitazioni che provoca, è il più deleterio per la colonna lombare. Le tecniche di riprogrammazione posturale e le ricalibrazioni della statica rachidea che ne consegue possono essere obiettivate da un indietreggiamento del centro delle pressioni nella grande maggioranza dei casi.
L’indietreggiamento del centro delle pressioni è la regola; questo stato di fatti è sorprendente perchè, se 72% dei pazienti hanno uno squilibrio anteriore, ne rimane 28% che sono sia allineati (23%) sia posteriori (5°).
Risultato significativo con un P=0,0010 con un t>3,3.


BIBLIOGRAFIA
ANDRÉ-DESHAYS C., REVEL M. Rôle sensoriel de la plante du pied dans la perception du mouvement et le contrôle postural. Méd. Chir. du pied.217-223 1988 4, 4
AUGE R. L’Ajustement proprioceptif chez les lombalgiques. Kinési. Scient. N° 122 19,30 1975
BARBIER L. Posture et statique chez l’enfant. Étude statistique réalisée en milieu scolaire. Paris Archive du C.I.E.S. 367 av. du Prado Marseille 13008. 1994
BRICOT B. “Contribution à la correction des troubles du tonus postural par action sur l’appui podal”. Marseille Thèse Fac. Méd. 1981
BRICOT B. La reprogrammation posturale globale – Sauramps Médical -1996- ISBN : 2 84023 110 7.
BRICOT B. In LACOUR M, Collection Posture & équilibre: nouveautés 2001, conceptuelles, instrumentales et cliniques: Normalité Posturale morphologique et Normalité Stabilométrique. édition SOLAL Marseille 2001
CECCALDI .J. Apport de la podométrie électronique dans l’étude du facteur podal des troubles de la posture Thése fac. méd. Marseille 1988
MERGNER Suprémacie des capteurs plantaires sur l’oreille interne dans la détermination des rotations passives du corps. in Berthoz (collège de France) Pied, équilibre et posture Frison-Roche Paris 1996
MERGNER Suprémacie des capteurs plantaires sur l’oreille interne dans la détermination des rotations passives du corps. in Berthoz (collège de France) Pied, équilibre et posture Frison-Roche Paris 1996
ROLL J.P, ROLL R. From eye to foot : a propioceptive chain involved in postural control : in Amblard B, Berthoz A and Clarac F. Posture and gait. Amsterdam. Elsevier. 1988 155-164.
ROLL R, ROLL J.P, KAVOUNOUDIAS A. Cutaneous afferents from human plantar sole contribute to body awareness NeuroReport vol 13 n° 15 pages :1957-1961 2002
Autore: Dr. B. Bricot Chirurgo, presidente del Collège International d’Étude de la Statique (C.I.E.S.)