PERTURBAZIONE FASCIALE DA CICATRICE DA USTIONE E TRATTAMENTO OSTEOPATICO - D.O. Giuseppe Totaro
Quando le cicatrici non sono un semplice ricordo. Si dice che le cicatrici siano ricordi, ci aiutano a non dimenticare. Il problema è che sul piano neurologico e meccanico tissutale, una cicatrice è veramente in grado non solo di ricordare vecchi traumi al nostro sistema nervoso (scatenando strani dolori riflessi) ma è anche in grado di disturbare la qualità del nostro movimento.
Cos’è una cicatrice?
Quando lesioniamo la cute o anche i tessuti più profondi (muscoli, viscere) andiamo ad innescare dei meccanismi di riparazione che vanno a riunire i tessuti e colmare eventuali “spazi vuoti” con Tessuto Connettivo. Questo di sua natura è fibroso e normalmente elastico. Ora immaginiamo che nelle cicatrici questo tessuto non si organizzi seguendo le trame del “tessuto”, ma in modo disorganizzato.
Pensiamo ad un tessuto elasticizzato che andiamo a ricucire avanti e indietro in tutte le direzioni: in questo punto il tessuto perde elasticità. Quanto spiegato in precedenza non accade sempre: età, predisposizione, tipologia di trauma, intervento e cura della ferita incidono sul destino della nostra cicatrice. Ed ecco che possiamo essere sottoposti a interventi massicci senza problema alcuno o per colpa di 4 punti di sutura perdere mobilità ad un piede od una spalla.
Cicatrici Ipotrofiche, Ipertrofiche e Cheloidi
Le cicatrici a seconda del processo di sviluppo che ha avuto può avere 3 condizioni non fisiologiche e differenziarsi in: Cicatrice Ipotrofica: pelle molto sottile, simile a smagliatura od ustione.
Cicatrice Ipertrofica: il tessuto si organizza in “corde” e sporge
Cheloide: è una condizione nettamente patologica dove abbiamo una produzione esagerata di tessuto cicatriziale. Questo problema va trattato innanzitutto da un Chirurgo Estetico, il quale deciderà se utilizzare tecniche poco invasive o chirurgiche come la rimozione totale del tessuto cheloide. Questa condizione può essere altamente invalidante sul piano funzionale, estetico e psicologico, SI PUO’ E SI DEVE AFFRONTARE.
Problemi legati alle cicatrici
A seconda che abbiamo una vera aderenza cicatriziale o una cicatrice attiva possiamo avere i più svariati e insospettabili problemi:
- Blocchi e limitazioni articolari;
- Dolori Articolari;
- Gonfiore;
- Dolori a “fitta”;
- Dolori Addomino Viscerali;
- Disfunzioni Viscerali: Intestino, Utero, Stomaco, prostata;
- Disfunzioni Neurovegetative: sudorazione, ansia, paura
Come riconoscere una cicatrice problematica
Prima di capire se avete una aderenza cicatriziale, dovete sapere ed accettare un fatto: le cicatrici possono essere attive, avere aderenze, dare problemi…anche a distanza di ANNI dal trauma o intervento. Quindi è sempre il caso osservare questi elementi:
Mobilità
Posiziona il dito indice sopra la cicatrice ed esegui movimenti circolari.
1. Si muove? Prova tutto il decorso di questa e vedi se cambia la mobilità di punto in punto.
Ora posizionati al di fuori della cicatrice, almeno 2-3cm ed esegui la stessa prova:
2. La cicatrice si muove seguendo i movimenti della cute attorno?
3. Sia nel primo e secondo test si muove in modo uguale in tutte le direzioni?
In ultimo afferrate la cicatrice tra indice e pollice, a pinza e provate a sollevare la stessa:
4. La cute si alza?
5. E’ facilmente afferrabile?
Se hai risposto sempre SI, nessun problema.
Se la maggior parte delle risposte è NO, abbiamo un problema di ADERENZA CICATRIZIALE.
Come si vede nel video proposto oggi
Colore:
1. La cicatrice ha lo stesso colorito della cute attorno?;
2. Anche dopo i test di mobilità ha mantenuto lo stesso colore della cute?Se hai risposto sempre SI, nessun problema;
Se hai risposto NO ad una delle domande, ed il colorito è rosso tendente al fucsia, la cicatrice ha un problema vascolare, è iperreattiva, segno che ancora non ha concluso il suo processo di guarigione.
Dolore
1. Durante il test di mobilità hai avuto dolore sulla cicatrice?
2 . Durante il test di mobilità hai avuto dolore altrove? (a distanza o anche viscerale)
]In questo caso se hai risposto almeno una volta SI, abbiamo una cicatrice ATTIVA, che sul piano neurologico non è completamente risolta e stimola negativamente il sistema nervoso.
Aspetto
1. La cute ha un aspetto lucido?
2. La cicatrice è in rilievo?
Anche qui, se hai risposto si, la cicatrice è ipertrofica o tesa, poco estetica e potenzialmente problematica.
Cosa possiamo fare per aiutarvi
Per fortuna la cute è tessuto vivo e se opportunamente stimolato possiamo ripristinare l’elasticità dei tessuti ed eliminare le aderenze.
Il trattamento di base è di tipo meccanico, dove tramite i seguenti interventi andiamo a muovere e “scollare” (gergo tecnico) le cicatrici:
- Mobilizzazione Manuale;
- Mobilizzazione Strumentale Assistita dei Tessuti Molli (IASTM);
- Coppettazione a vuoto e mobilizzazione;
- Tape Kinesiologico.
Manipolazione fasciale cos’è
Questa tecnica manuale è praticata per risolvere percezioni dolorose dovute a tendiniti, distorsioni o mal di schiena. Si realizza attraverso manipolazioni e massaggi tramite polpastrelli, nocche o gomiti in base all’ampiezza della zona da trattare. Può anche prevedere di immobilizzare degli specifici punti del corpo. Con questa tecnica in particolare modo si agisce sulla fascia corporis.
Si tratta della membrana di tessuto connettivo presente sotto la pelle e che ricopre muscoli e organi. Questa membrana è parzialmente elastica ed in grado di assorbire stress sia fisici che psicologici. Collegando tra loro le strutture muscolari, essa permette di trasmettere la forza tra un segmento corporeo e l’altro.
Manipolazione fasciale: funziona?
Durante questo tipo di manipolazione l’osteopata si concentra sui centri di coordinazione. Ognuno di questi punti è associato ad un centro di percezione a livello articolare che viene ad essere interessato dalla sensazione dolorosa. Questa tecnica si rivela utile per riuscire a risolvere problemi di natura osteo-mio-articolare. Qui sotto il video che tratta una disfunzione fasciale legata alle cicatrici di ustione e innesto di cute .