OSTEOPATIA E MÉZIÈRES - D.O. Giuseppe Totaro
ASPETTI PRELIMINARI
Osteopatia e Mezieres technique
Osteopatia e Mezieres technique
Correva l’anno 2006 quando finii il percorso di terapia di rieducazione posturale con la metodica Mézières con il professore Paul Barbiux entrando nella stretta alleanza dei mezieristi europei. Anni di voli tra Genova – Milano – Bruxelles. Una metodica fatta di sacrifici studi e tanta pratica. In quegli anni scrissi un libro mai pubblicato di appunti disegnati sulla metodica di rieducazione (la mia passione negli anni del Real Madrid era il disegno, avendo conseguito il titolo presso l’accademia delle belle arti di brera con la specializzazione in pittura).
Dopo circa 20 anni questa metodica riappare come un floppy disk (solo pochi capiranno) riaperto dopo anni ad oggi dove si parla di tecniche dirette – trust – mtc- viscerale e chi più ne ha più ne metta – ripartite con una metodica di tipo fisico secondo me è un ritorno alla vita, vista la situazione pandemica che ci ha costretto a ridurre le ore di attività fisica.
In un momento in cui la maggior parte degli approcci terapeutici al corpo e ai suoi problemi tende a diventare sempre più “energetica” (e a volte esoterica) tornare a parlare di postura può sembrare sorpassato, fuori moda.
In realtà, a tutt’oggi, le problematiche legate ad una cattiva gestione del proprio corpo nello spazio corrispondono ad alcuni tra i più frequenti motivi di consulto medico; le lombalgie ad esempio sono tra le prime cause per cui una persona si rivolge al medico.
Cattiva gestione del proprio corpo significa non sapere o non potere più trovare soluzioni funzionali/efficaci, quindi economici/vantaggiosi per assolvere a quelli che sono i compiti della quotidianità.
Non sapere la causa, per esempio, di schemi motori falsati da una propriocettività sempre più povera; non potere per le retrazioni di gruppi e di catene miofasciali che si fissano per esempio per un eccesso di sedentarietà o per iperattività o per compensare una qualsiasi parte del nostro sistema entrato in disfunzione.
Nel momento in cui una zona perde di funzionalità – o perché non più ben rappresentata nello schema corporeo, o perché ‘fissata’ dall’accorciamento dei suoi tessuti miofasciali, un’altra zona proverà a farsi carico della parte di movimento persa dalla zona ‘ipomobile’. Questo sovraccarico produrrà – in un tempo variabile – sia sintomi dolorosi che danni strutturali.
Il lavoro di Mézières è uno strumento estremamente efficace sia per trattare le retrazioni miofasciali (ipomobilità strutturali), sia per correggere gli schemi falsati dal gioco dei compensi (ipomobilità funzionali). Proprio queste ultime ipo ‘di schema’ sono spesso le cause che ripropongono dei disfunzionamenti che, a breve/medio termine, possono rendere meno efficace un trattamento e riproporre un problema.
Madame Françoise Mézières
Questa metodologia basata – secondo l’intuizione della sua fondatrice Françoise Mézières – sullo stiramento della catena posteriore, è stata arricchita via via dagli allievi della Mézières, sia con punti di vista che ampliavano la primitiva visione che considerava un unico sistema miofasciale, la catena posteriore appunto, sia con tecniche spesso di derivazione osteopatica, per esempio il lavoro articolare (derivato dal trattamento osteopatico generale).
In questa sua evoluzione teorico pratica la rieducazione posturale secondo Mézières rappresenta una risposta estremamente efficace a tutti i problemi dolorosi muscolo-articolari, ricorrenti e persistenti, in continuo, inarrestabile aumento nelle persone appartenenti alle società cosiddette civilizzate. Cervicalgie, lombalgie, periartiti scapolo-omerali, epicondiliti, coxalgie, gonalgie, fasciti plantari, vengono trattate in maniera non sintomatica ma causale, cambiando cioè i cattivi funzionamenti che ne sono alla base ed evitando quindi il pericolo di recidive. Il Mézières è un lavoro estremamente sofisticato, che arriva molto in profondità, come ben sa chi lo pratica veramente.