KINESIO TAPING: COS’È? FUNZIONA DAVVERO?

Il Kinesio Taping rappresenta una delle mode del momento. Abbiamo effettuato una ricerca sui vari siti, sui social ed infine sulla letteratura. Molti sportivi beneficiano di questi cerotti colorati che tutti noi vediamo in televisione. E’ una tecnica che affascina tanti studenti Fisioterapisti che durante gli anni di studio o appena laureati investono subito somme di denaro considerevoli per questi corsi di formazione. Ma sarà davvero utile? La letteratura cosa ci dice?

 

Come viene pubblicizzato su internet/social

Il Kinesio Taping viene pubblicizzato su alcuni siti come “il cerotto che aiuta la riabilitazione”. Viene definito come bendaggio adesivo elastico con effetto terapeutico bio-meccanico per il trattamento dei dolori mioarticolari basato sull’applicazione di un bendaggio elastico adesivo con obiettivi terapeutici.

Viene indicato per le seguenti patologie:

  • Pressioni, clapping e vibrazioni
    • Dolore
    • Limitazioni di movimento
    • Borsiti
    • Tendiniti (p.e. Epicondilite, epitrocleite, tendinite al tendine d’Achille)
    • Sindrome del tunnel carpale
    • Lesioni muscolari (p.e. Strappo muscolare)
    • Sovraccarico muscolare
    • Cicatrici – in fase acuta intorno alla zona lesionata, cicatrici post operatorie
    • Ridotto reclutamento delle fibre muscolari (p.e. Problematiche neurologiche)
    • Edemi
    • Ematomi
    • Artrosi (p.e. Gonartrosi)
    • Impingement subacromiale
    • Lombalgia cronica e acuta
    • Cisti di baker
    • Legamenti (distorsione, legamenti collaterali del ginocchio)
    • Fascite plantare
    • Osgood Schlatter

 

Gli effetti pubblicizzati su internet/social

Tutti gli effetti del tape vengono ottenuti attraverso l’applicazione del Kinesio Tape sulla cute. Esso non contiene nessun medicinale e nessun principio attivo. Gli effetti possono essere ottenuti con diverse tecniche d’applicazione.

  • Aumenta potenza e forza nel recupero di infortuni muscolari.
  • Riduce il dolore e migliora la funzionalità in condizioni quali la fascite plantare o il dolore patello-femorale
  • Migliora il dolore, l’arco di movimento e la funzionalità in persone con impingement di spalla
  • Alza la soglia anaerobica del muscolo durante un esercizio di resistenza
  • Riduzione del dolore
  • Drenare il gonfiore
  • Migliorare la postura
  • Migliorare la funzionalità
  • Migliorare la performance sportiva
  • Sostegno delle funzioni articolari
  • Influenza sulla funzione muscolare
  • Attivazione del sistema linfatico

 

Serve davvero? La risposta da oltre 300 articoli scientifici

Per tutti gli appassionati dei cerotti consigliamo la lettura del seguente articolo (diviso in 3 parti):
https://factualphysicaltherapy.wordpress.com/…/kinesiology…/
https://factualphysicaltherapy.wordpress.com/…/kinesiology…/
https://factualphysicaltherapy.wordpress.com/…/kinesiology…/
Interessanti le conclusioni finali (ovviamente niente di nuovo rispetto a ciò che riportano gli oltre 300 articoli scientifici pubblicati sull’argomento e ovviamente mai presentati in nessuno dei corsi di formazione):

– eventuali effetti positivi nella riduzione del dolore sono probabilmente solo neurologici (input a livello delle terminazioni nervose cutanee?) o psicologici (effetto placebogenico?) e non meccanici. Quindi smettiamola nei corsi di formazione e nelle discussioni tra colleghi di utilizzare termini imbarazzanti come “stabilizzante”, “compressivo”, “decompressivo”, etc. (poi mi sono sempre chiesto: “ma che cosa comprimerà o decomprimerà un tape elastico?”).

– costa poco (per fortuna lo vendono anche nei supermercati a 4 euro a scatola e anche a meno) e lo possiamo applicare anche senza aver fatto alcun corso di formazione (“Davvero? Vuol dire che ho raggiunto il livello 12b e sto preparando l’esame di Super Sayan del taping per niente?”. “Si”). Ma dobbiamo SEMPRE capire (noi e il paziente) che rappresenta una piccolissima parte del trattamento e non può sostituire (anche se associato alla Diatermia con le lucine rosse, a sturalavandini o cavatappi vari) l’esercizio basato sul carico progressivo e la graduale esposizione all’esercizio doloroso.

– come detto prima, non importa come è applicato. Avete notato quanti formatori esistono? Avete notato che ognuno (ovviamente) ha la sua modalità di applicazione? Avete notato che tutti riportano ottimi risultati? Probabilmente funziona indipendentemente dalla tecnica di applicazione. Ciò che è importante è la direzione e un’adeguata tensione per creare un input cutaneo sufficiente a determinare una risposta clinicamente rilevante. Quindi, nel libretto di istruzioni di “come applicare correttamente il tape elastico” del fisioterapista povero, che non ha raggiunto il livello 6f perchè non aveva più soldi da investire (o perchè ha finalmente smesso di credere nelle storielle), ci potrebbe essere semplicemente scritto:

1) chiedere l’esecuzione di un compito motorio;
2) chiedere di valutare soggettivamente il dolore con la Numeric Pain Rating Scale;
3) applicare il tape a caso;
4) chiedere l’esecuzione del compito motorio precedentemente eseguito;
5) chiedere di valutare nuovamente il dolore con l’NPRS.

Se tra le due NPRS la differenza è superiore a 2 punti, OTTIMO!!!!!! Hai ottenuto una modificazione del dolore clinicamente rilevante! COMPLIMENTI. Se la riduzione del dolore è inferiore a 2 punti, nonostante l’entusiasmo per la corretta applicazione del tape, HAI PERSO, mi dispiace. Ma non abbatterti, è più semplice di quanto credi! Riparti dal punto 3), applica il tape con una differente direzione e/o una differente tensione. I punti 4) e 5) restano gli stessi.
Buona lettura!

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