INCONTINENZA URINARIA? NO GRAZIE
L’incontinenza urinaria, ovvero la perdita involontaria di urina, è un sintomo che affligge a tutt’oggi circa 5 milioni di persone nel nostro Paese e che ha un grande impatto negativo sulla qualità della vita di chi ne soffre, spesso compromessa per la presenza delle perdite urinarie, per il timore di emanare un cattivo odore, per la necessità frequente di avere un bagno a disposizione, per il bisogno di usare assorbenti, ecc. Molti però non sanno che spesso è possibile risolvere queste imbarazzanti situazioni attraverso la fisioterapia e riabilitazione del pavimento pelvico, un insieme di tecniche e strumenti che permettono di guarire o migliorare questi fastidiosi sintomi.
Il questo articolo parleremo della:
1. Definizione di incontinenza urinaria
- i modi in cui si presenta
- le cause e i fattori di rischio che la determinano
- quali parti e meccanismi del corpo sono coinvolti, comprendendo anche il pavimento pelvico
2. Esercizi che possono essere utilizzati per provare a risolvere o migliorare questo fastidioso disturbo.
L’incontinenza urinaria (iu) viene definita come qualsiasi perdita involontaria di urina. Questa definizione è stata elaborata e riconosciuta dal mondo scientifico (International Continence Society).
Questo sintomo è frequentemente accompagnato a sensazioni di imbarazzo, disagio e frustrazione, dovuti al timore che la perdita possa in qualche modo essere percepita da chi ci sta intorno (odore, vestiario bagnato, ecc.). Per questo motivo chi ne soffre spesso limita le attività sociali, modifica le relazioni familiari e personali in genere, fino a determinare una perdita dell’autostima.
L’incontinenza urinaria può essere causata da un danno al sistema nervoso centrale (cervello e/o midollo spinale), oppure da un problema all’apparato urinario; questo opuscolo considera le forme di incontinenza urinaria di quest’ultimo genere.
Gli studi scientifici dimostrano che il 20-30% delle donne in età fertile soffre di incontinenza urinaria, percentuale che aumenta fino al 40% con l’insorgenza della menopausa, per arrivare oltre il 50% nelle donne anziane. Nella popolazione maschile invece l’incontinenza urinaria si presenta in una percentuale inferiore (3 – 11%).
L’incontinenza si presenta principalmente nelle seguenti forme:
INCONTINENZA URINARIA DA SFORZO
È definita come la perdita involontaria di urina che si manifesta in occasione di sforzi fisici, per esempio starnutendo o tossendo. Durante questi momenti si verifica infatti un aumento della pressione all’interno dell’addome e quindi anche della vescica; quando i muscoli del pavimento pelvico sono deboli non riescono a chiudere adeguatamente l’uretra e si determina la fuoriuscita involontaria dell’urina.
INCONTINENZA URINARIA D’URGENZA
È definita come la perdita involontaria d’urina accompagnata o immediatamente preceduta da urgenza, ossia un desiderio di mingere non procrastinabile nel tempo. Dipende da un attività eccessiva e anomala della vescica, che si contrae anche se non è completamente piena.
INCONTINENZA URINARIA MISTA
In questa forma sono presenti entrambe le condizioni sopra descritte.
Nella popolazione femminile il tipo di incontinenza che si verifica più frequentemente è quella da sforzo (50%), mentre in quella maschile è l’incontinenza da urgenza (40/80%).
FATTORI DI RISCHIO PER L’INCONTINENZA URINARIA DI ORIGINE NON NEUROGENA
(evento che aumenta la probabilità di insorgenza di un sintomo o di una malattia)
L’APPARATO URINARIO
L’Apparato Urinario è costituito da:
- Reni
- Ureteri
- Vescica
- Uretra
I RENI sono due organi situati nella regione lombare, classicamente descritti a forma di “fagiolo”; hanno il compito di filtrare il sangue, depurandolo dalle sostanze tossiche e dai prodotti di rifiuto del metabolismo. Il risultato di questo processo è l’urina, che successivamente viene convogliata da qui alla vescica attraverso due tubicini denominati URETERI.
La VESCICA è un organo cavo, costituito da parete muscolare, e si trova alloggiata nel bacino.
Dalla vescica l’urina raggiunge l’esterno attraverso un condotto denominato URETRA. Nel maschio il tratto iniziale dell’uretra attraversa la prostata.
L’URETRA è circondata da due anelli di tessuto muscolare che si contraggono per mantenerne la chiusura e si rilassano per permettere la fuoriuscita dell’urina (minzione).
PAVIMENTO PELVICO: COS’E’
Corrisponde alla zona genito-urinaria-anale ed è compreso tra il pube anteriormente e il coccige posteriormente.
È formato da strutture diverse quali:
LEGAMENTI E FASCE: mantengono in sospensione e stabilizzano gli organi pelvici (vescica e uretra, utero e vagina nella donna, retto e canale anale);
MUSCOLI: sostengono gli organi pelvici dal basso verso l’alto.
I muscoli che costituiscono il pavimento pelvico formano un’AMACA,
sulla quale poggiano gli organi pelvici.

Tra i muscoli del pavimento pelvico il più forte ed importante è l’elevatore dell’ano, e soprattutto la sua porzione pubo-coccigea che, decorrendo dal pube al coccige, contribuisce a formare l’”amaca” muscolare. Questo muscolo, infatti, oltre ad avere un tono di base in grado di mantenere gli organi pelvici al loro posto, partecipa alla funzione degli sfinteri, garantendo la continenza urinaria e anale.
È anche capace di contrarsi volontariamente come, ad esempio, i muscoli di braccia e gambe; per questo possiamo allenarlo!!
Questo concetto è alla base della fisioterapia e riabilitazione del pavimento pelvico.
FISIOLOGIA DELLA MINZIONE
La funzione della minzione è assicurata da un meccanismo INVOLONTARIO (agisce senza il controllo della nostra volontà) e da uno VOLONTARIO (che noi possiamo comandare).
Il meccanismo involontario permette il riempimento della vescica provocando la distensione delle sue pareti. Queste ci avvertono quando arriva il momento di mingere, dandoci una sensazione di pienezza.
Dopodiché per innescare il meccanismo volontario di svuotamento della vescica i muscoli del pavimento pelvico si rilassano, lo sfintere uretrale si apre, permettendo la fuoriuscita dell’urina. Di norma la vescica garantisce un’autonomia di 3-4 ore durante il giorno, che diventa di 7-8 ore durante la notte, permettendo così un riposo notturno non interrotto.

FISIOTERAPIA E RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO
Negli ultimi decenni il mondo scientifico ha dimostrato come la fisioterapia e riabilitazione del pavimento pelvico costituiscano il primo approccio terapeutico per la cura dell’incontinenza urinaria.
Questa terapia consiste nell’utilizzo di semplici esercizi terapeutici diretti alla zona genitale e/o di strumenti elettromedicali; entrambi hanno l’obiettivo di migliorare la condizione dei muscoli del pavimento pelvico.
Il percorso del trattamento prevede tre fasi:
1. Percepire
2. Allenare
3. Automatizzare
COME PERCEPIRE IL PAVIMENTO PELVICO
• ASCOLTARSI
Hai mai provato ad ascoltare il tuo perineo mentre respiri? No???
Allora provaci! Mettiti seduto/a su una sedia, con i piedi bene appoggiati a terra; posiziona un piccolo asciugamano arrotolato a cilindro sotto al bacino come nel disegno: sarà così a contatto con il tuo pavimento pelvico. Ora inizia a respirare e, se lo preferisci, chiudi gli occhi. L’asciugamano ti aiuta a percepire le modificazioni dei muscoli del pavimento pelvico durante le due fasi della respirazione. Potrai accorgerti che mentre l’aria entra, la zona genitale, e quindi anche il pavimento pelvico, scende e si posa sull’asciugamano, mentre quando l’aria esce risale lentamente alla posizione di partenza. Se provi a tossire, il movimento del perineo diventa molto più evidente.
Durante l’inspirazione il diaframma respiratorio scende per fare spazio ai polmoni e contemporaneamente spinge gli organi della cavità addominale e pelvica verso il basso facendo aumentare la pressione all’interno dell’addome.
Il tuo pavimento pelvico asseconda la pressione cedendo un po’ verso il basso, per fare spazio agli organi addominali. Durante l’espirazione invece, il diaframma risale e il pavimento pelvico a sua volta ritorna al punto di partenza.
COME ALLENARE IL PAVIMENTO PELVICO
In questa fase il pavimento pelvico viene rinforzato affinché sia in grado di chiudere lo sfintere uretrale durante gli aumenti di pressione intra addominale (tossire, starnutire, ecc.). Oltre a ciò, la contrazione del muscolo permette di inibire lo stimolo alla minzione e/o l’urgenza, potendo così posticipare lo svuotamento della vescica.
Ecco due semplici esercizi:
1. inizialmente utilizza la posizione supina: potrebbe risultare più facile sentire cosa devi fare. Piega le ginocchia, appoggia bene i piedi a terra ed esegui una contrazione più forte possibile seguita da 5 secondi di riposo; ripeti per 5 minuti. Se senti che dopo alcune ripetizioni la forza diminuisce, riduci i minuti di esercizio;
2. nella stessa posizione prova a fare delle contrazioni mantenute per 3-5 secondi senza interrompere la respirazione, seguite da un tempo di riposo doppio rispetto a quello di contrazione (es.: 3 secondi di contrazione seguiti da 6 secondi di riposo). Ripeti questa sequenza per 5 minuti.

Puoi eseguire gli stessi esercizi mettendoti sul fianco e per aumentare la difficoltà provali da seduta, in piedi o in qualsiasi altra posizione che ti possa aiutare nella percezione.
CONSIGLI SULLO STILE DI VITA
Oltre a conoscere ed allenare il pavimento pelvico, altre semplici regole di vita quotidiana ti possono servire per gestire il tuo disturbo:
ASSUNZIONE DI LIQUIDI
Cerca di limitare l’assunzione di caffè, thè, coca-cola, alcolici perché sono sostanze eccitanti e possono stimolare l’urgenza. È utile sapere che un’eccessiva quantità di liquidi introdotti può dar luogo a un aumento della frequenza urinaria e dell’insorgenza di urgenza.
D’altra parte, invece, non è corretto ridurre l’assunzione di liquidi per limitare le perdite di urina. È pertanto consigliabile rispettare il proprio fabbisogno, anche in relazione allo stile di vita.
PESO
Essere in sovrappeso è un fattore di rischio per l’incontinenza urinaria da sforzo perché il peso corporeo grava ulteriormente sull’amaca perineale. È quindi importante mantenere un peso adeguato alla propria struttura.
STIPSI
La stitichezza è collegata con l’incontinenza urinaria sia perché il perdurare delle feci nell’intestino provoca una compressione a livello della vescica e distensione dei muscoli del pavimento pelvico, sia perché ripetute spinte per la defecazione possono indebolirli.
IGIENE PERINEALE
Mantieni un adeguato equilibrio ormonale e cerca d’avere una buona consapevolezza corporea e sessuale (ad esempio, ascolta come il tuo perineo si modifica durante il ciclo mestruale).
SEMPLICI REGOLE PER FARE PIPÌ CORRETTAMENTE
• Lo stop-pipì (interrompere volontariamente la minzione) non è corretto come esercizio perché non permette un corretto svuotamento vescicale.
• Svuotare la vescica quando è piena senza trattenere troppo a lungo e senza andare in bagno troppo spesso (entrambe le situazioni agiscono negativamente sull’elasticità della vescica!).
• Rilassare completamente e senza fretta la muscolatura del pavimento pelvico: non spingere per accelerare l’inizio della minzione o per finire prima (prendere il tempo necessario per fare pipì).
• È importante svuotare la vescica completamente perché il residuo d’urina può favorire il rischio di infezioni urinarie.
PROTEZIONI ASSORBENTI
Nel caso di perdite d’urina, sarebbe opportuno limitare il più possibile l’utilizzo di assorbenti, salvaslip, ecc., poiché rimanere libero/a da protezioni ti aiuta a portare l’attenzione sui muscoli perineali e ti “costringe” ad utilizzarli di più, oltre ad evitare spiacevoli disturbi di pelle e mucosa. Ma se necessario, scegli il prodotto più utile per te in base alla quantità di perdite, alla loro frequenza e flusso, allo stile di vita, al sesso, alle caratteristiche fisiche, ecc. L’appropriato
prodotto assorbente può infatti migliorare notevolmente la qualità di vita di chi soffre di incontinenza urinaria.
In conclusione, l’incontinenza urinaria è un sintomo che vale sempre la pena di prendere in considerazione, ai fini di migliorare la qualità di vita di chi ne soffre; infatti attraverso la fisioterapia e riabilitazione del pavimento pelvico è possibile migliorare o risolvere questo fastidioso disturbo.
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