CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA: QUALE SCEGLIERE?
La scelta del corso di laurea al quale iscriversi rappresenta un dilemma per molti ragazzi: fare tanti sforzi, dedicare molto tempo e sostenere molteplici spese per un titolo di studio che potrebbe non avere sbocchi lavorativi potrebbe essere un errore che si pagherà a caro prezzo.
Nel vasto scenario delle università alcune lauree potrebbero assicurare un più semplice accesso al mondo del lavoro diventando un obiettivo su cui si concentrano molti studenti. Sono vari i fattori che portano all’immatricolazione presso un ateneo: dalla possibilità di vitto e alloggio nel campus ai costi di tasse e rette. Così è anche per fisioterapia, uno dei corsi più gettonati degli ultimi anni. Quali sono le università in cui è meglio tentare di entrare per ottenere questa laurea? Occorre valutare strutture e servizi offerti: aule, mense, laboratori, postazioni informatiche, programmi di scambio internazionale e attività sportive e ricreative. Può tornare utile partecipare agli open day, chiedere a studenti che già stanno frequentando e consultare le classifiche ufficiali, come quella del Censis.
Università di Modena e Reggio Emilia
Corso giovane ma già al top
Posti messi a concorso: 24. L’Università di Modena e di Reggio Emilia, prima nella classifica generale con 107,5 punti particolarmente forte nei rapporti internazionali e un po’ più debole invece nelle opportunità professionali dei suoi laureati. Il corso viene svolto effettivamente a Reggio Emilia presso il Campus Universitario San Lazzaro ed è a numero programmato, con ogni anno circa una trentina di studenti che vengono ammessi alla frequenza. In generale si tratta di un corso piuttosto giovane, visto che è stato varato – a seguito della riforma – per la prima volta nel 2011, ma i risultati hanno già cominciato ad arrivare, come dimostra l’ottimo piazzamento nella classifica del Censis.
Università di Udine
Il migliore per i rapporti internazionali
Posti messi a concorso: 24. l’Università di Udine eccelle nei rapporti internazionali (è infatti da questo punto di vista il migliore d’Italia con 110 punti) mentre non brilla eccessivamente nella progressione di carriera dei suoi laureati, attestandosi un po’ al di sotto della media dei migliori. Istituita nel 1982 ma operativa dal 1989, la Facoltà nasce, come tutta l’università friulana, in seguito al terremoto del 1976, nel tentativo di ricostruzione non solo architettonico ma anche civile e culturale del territorio; non a caso fu completamente progettata da zero, sia nella struttura che negli edifici, così come il Policlinico a cui fa riferimento, eretto per potenziare ulteriormente l’offerta sanitaria della città. Sempre classificata, di anno in anno, nei primissimi posti della graduatoria stilata dal Censis, riesce ad affiancare ad una buona organizzazione e a degli ottimi spazi didattici, la vivibilità della provincia, in cui è anche facile spostarsi e piacevole abitare. Inoltre le dimensioni tutto sommato medie dell’ateneo favoriscono una maggior interazione tra docenti e studenti e tra studenti stessi.
Università di Bologna
La più antica d’Italia
Posti messi a concorso: 48. L’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (già Università degli Studi di Bologna), a volte indicata come Unibo, è un’università italiana statale, annoverata per essere la più antica università d’Italia e del mondo occidentale. Fondata, secondo quanto stabilito a fine Ottocento da una commissione guidata da Giosuè Carducci si è inizialmente sviluppata come università per lo studio del diritto, ma ha poi nel corso dei secoli aggiunto al suo curriculum varie altre Facoltà e Corsi di Laurea, acquisendo in alcuni settori una fama anche internazionale. Anche la storia della medicina bolognese, d’altronde, ha un’origine piuttosto antica. È soprattutto con il Rinascimento che la scuola medica prende definitivamente avvio. Viene infatti istituito il Corso di Laurea e, a partire dal 1570, viene creata la prima cattedra italiana di Anatomia, che simboleggia il distacco dai classici greci e l’avvio di una vera e propria ricerca sperimentale. Tra i suoi più celebri insegnanti del passato l’Università vanta Ulisse Aldovrandi (uno dei primi entomologi della storia), Gaspare Tagliacozzi (il primo a praticare, nel Cinquecento, una sorta di medicina estetica ante litteram per i mutilati), Marcello Malpighi (lo scopritore, nel ‘600, del funzionamento dei polmoni) e Luigi Galvani (l’anatomista scopritore dell’elettricità biologica), mentre tra gli alunni – spesso anche stranieri – si ricorda lo svizzero Paracelso. L’Università di Bologna ha adottato una struttura multicampus che comprende, oltre alle sede centrale di Bologna, altri quattro campus a Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini che favoriscono la diffusione dell’offerta formativa e la realizzazione di stabili attività di ricerca sul territorio regionale.
Università di Padova
Una grande storia alle spalle
Posti messi a concorso: 81. L’Università di Padova rappresenta la seconda università più antica d’Italia, fondata nel 1222, dove però già attorno al 1250 è attestato che si insegnasse medicina. Il massimo splendore per gli studi medici si raggiunse quando la città passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia, che garantiva una certa autonomia e libertà di ricerca. Tra il ‘400 e il ‘600, così, l’Università divenne probabilmente uno dei centri mondiali della rivoluzione scientifica. Questo risultato fu raggiunto sia in campo astrofisico – con la permanenza e l’insegnamento di Galileo Galilei, ad esempio – sia in campo medico, con l’inaugurazione nel 1595 del primo teatro anatomico mai creato al mondo.
Quest’ultima struttura incoraggiò e coltivò una tradizione di anatomisti nata con Girolamo Fabrici nel ‘500 e proseguita con Giovanni Battista Morgagni nel ‘700. Ben piazzata ogni anno nelle classifiche generali, l’università patavina ha come punti di forza, per quanto riguarda la Medicina, la grande selezione praticata all’inizio (in genere meno del 10% degli studenti che fanno domanda viene poi ammesso al Corso di laurea), l’organizzazione generale e soprattutto l’apertura internazionale della Facoltà. Memore della tradizione che ha visto Padova per un certo periodo al centro della scienza europea, l’università continua a vantare docenti di fama che pubblicano su riviste internazionali e soprattutto che portano avanti progetti di ricerca dal respiro non solo italiano.
Università di Milano Bicocca
La migliore per la progressione di carriera
Posti messi a concorso: 48. l’Università di Milano Bicocca è la migliore per la progressione di carriera dei suoi laureati ma un po’ indietro invece per la dimensione internazionale. Fondata ufficialmente nel 1998 per decongestionare l’afflusso incredibile di studenti alla Statale di Milano, la seconda università pubblica del capoluogo lombardo è sorta in gran parte nel quartiere Bicocca, un tempo sede di numerose industrie e ora riqualificato come polo universitario; la Facoltà di Medicina e Chirurgia, però, si trova adiacente all’ospedale San Gerardo di Monza, quindi decentrata di una decina di chilometri rispetto al corpo centrale. Proprio la giovane “età” sembra essere il punto forte dell’università lombarda. Il campus universitario è sostanzialmente nuovo, tutte le aule e le biblioteche sono state costruite ad hoc e quindi risultano molto più pratiche e funzionali di quelle di altri atenei, spesso riadattate da edifici nati con altri scopi. Inoltre anche l’Ospedale San Gerardo è di recente costruzione ed ha una buona fama sia sul versante dell’assistenza ai pazienti che su quello della ricerca. Manca invece, a Milano Bicocca, una magistrale nello stesso ramo con cui specializzarsi una volta ottenuta la laurea di primo livello.
Università di Brescia
Una delle maggiori per numero di iscritti
Posti messi a concorso: 81. L’Università di Brescia è al secondo posto per quanto riguarda i titoli di carriera, mentre risulta abbastanza distante dalle prime per i rapporti internazionali. In accordo con il comune di Brescia si è scelto di posizionare le sedi di Medicina e Ingegneria a nord della città, presso gli Ospedali Civili, in nuovi edifici costruiti appositamente. La sede dell’Area di Medicina e Chirurgia si trova in viale Europa, 11. Alla Macro Area di Medicina e Chirurgia afferiscono due biblioteche che sono, in realtà, in comune con la Macro Area di Ingegneria. L’una si trova presso la sede del Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali della Macro Area di Medicina e Chirurgia in viale Europa, 11, mentre l’altra si trova presso la sede della Macro Area di Ingegneria in via Branze, 38. L’università di Brescia è una delle maggiori per numero di iscritti.