ANATOMIA DEL PIEDE
Anatomia del Piede. Nel linguaggio propriamente medico-anatomico, il termine caviglia va ad identificare l’insieme di tre articolazioni: l’articolazione talocrurale (o tibio-tarsica), l’articolazione sottotalare e l’articolazione tibio-fibulare inferiore (o tibio-peroneale inferiore). Di questi tre elementi articolari, l’articolazione talocrurale corrisponde alla caviglia nel linguaggio comune; infatti è conosciuta anche caviglia propriamente detta.
Arco Plantare
I muscoli brevi del piede si trovano all’interno di quella concavità che si forma per la caratteristica della volta plantare cava verso il basso e convessa verso l’alto. Sotto all’astragalo sono presenti due articolazioni: posteriormente l’articolazione astragalo-calcaneare con il legamento astragalo-calcaneare interosseo che riempie il seno del tarso e separa l’articolazione posteriore con l’articolazione calcaneo-astragalo-scafoidea. L’astragalo si articola due volte con il calcagno e una con lo scafoide. Dal tubercolo calcaneare all’osso sesamoide del primo metatarso si forma un’ampia concavità che contiene i muscoli brevi. La volta plantare del piede è mantenuta sia da strutture legamentose sia muscolari.
L’aponeurosi
Le strutture legamentose sono rappresentate dall’aponeurosi plantare che parte dal calcagno e arriva alla testa delle ossa metatarsali: se si stira l’aponeurosi plantare c’è il rischio che la volta plantare inizi ad appiattirsi. L’aponeurosi plantare è a volte collegata con il tendine calcaneare: uno stiramento a carico dell’aponeurosi potrebbe dunque provocare danni anche al tendine calcaneare. Insieme all’aponeurosi a sostenere la volta plantare troviamo legamenti plantari lunghi e brevi, ma soprattutto muscoli come il flessore lungo dell’alluce che scende dalla gamba e si inserisce alla base della seconda falange, tibiale anteriore e tibiale posteriore. In stazione eretta quando i muscoli si stancano intervengono i legamenti. Nello sviluppo filontogenetico la curva della volta plantare aumenta enormemente; nel bambino di due anni la volta plantare è appiattita perché è riempita da tessuto adiposo (mai usare scarpe ortopediche in bambini piccoli!!!).
Piede Piatto
L’astragalo distribuisce il proprio peso sul calcagno e in avanti sul primo metatarso; l’arcata longitudinale laterale serve a stabilizzare il piede. Il peso del corpo nella normalità si distribuisce tra calcagno e primo metatarso e poi si degrada sull’arcata longitudinale laterale. In un piede piatto il punto di carico anteriore si sposta sul secondo e terzo metatarso e aumenta il piano di appoggio anche nella zona mediale: questa condizione può a sua volta provocare (sopratutto nelle donne) una compressione a carico dei nervi
sensitivi che scorrono tra il secondo e terzo metatarso o tra il terzo e il quarto. Questa compressione produce un ingrossamento della guaina che riveste il nervo e si esplicita la situazione patologica del NEUROMA DI MORTON. In questi casi si può intervenire o chirurgicamente o con l’alcolizzazione. L’aponeurosi plantare è una larga fascia che si estende dalla testa dei metatarsi fino al calcagno e ha una forma triangolare molto simile a quella che copre il palmo della mano. L’aponeurosi non ricopre i margini del piede.
Legamenti
Legamenti Tibio-peroneali
La pinza tibio peroneale è mantenuta chiusa saldamente da robusti legamenti:
- Tibio-peroneale anteriore;
- Tibio-peroneale posteriore;
- Tibio-peroneale trasverso.
Legamenti Laterali
Medialmente la capsula articolare è rinforzata dal legamento deltoideo o legamento mediale. Questo legamento sostiene il lato mediale dell’articolazione; si distacca dal malleolo mediale della tibia e si espande in quattro fasci (due anteriori, uno mediale ed uno posteriore) che si uniscono in quattro punti formando:
- legamento peroneo-astragalico anteriore (LPAA): origina dal malleolo peroneale e si dirige, in basso e in avanti, all’astragalo. Largo 6 mm, è inclinato di 45° verso l’interno ed è orizzontale rispetto al suolo;
- legamento peroneo-calcaneare (LPC): origina dal malleolo peroneale e si dirige in basso e in dietro sul calcagno;
- legamento peroneo-astragalico posteriore (LPAP): origina dal malleolo peroneale e si inserisce, con direzione posteriore, sull’astragalo.
Legamento Calcaneo-Navicolare o Calcaneo-scafoideo o Spring Ligament si trova nella zona intertarsica e collega l’astragalo ed il calcagno permettendo così un movimento di torsione in dentro e in fuori a seconda delle direzioni degli scorrimenti.
Legamenti Mediali
Il legamento deltoideo sostiene il lato mediale dell’articolazione; si distacca dal malleolo mediale della tibia e si espande in quattro fasci (due anteriori, uno mediale ed uno posteriore) che si inseriscono in quattro punti:
- legamento Tibio-navicolare (posto anteriormente) si inserisce sullo ‘scafoide’
- legamento Tibio-astragalico anteriore (posto anteriormente) si inserisce sul collo dell’astragalo;
- legamento Tibio-calcaneale (posto medialmente) si inserisce sul sustentaculum tali del calcagno;
- legamento Tibio-astragaleo posteriore si inserisce sulla faccia mediale dell’astragalo.
I legamenti ventrale e peroneo-astragalico anteriore e posteriore rinforzano la parte laterale dell’articolazione talocrurale, dal malleolo laterale della fibula alle estremità dorsali dell’astragalo. Il legamento peroneo-calcaneale si distacca dal malleolo laterale e si inserisce sulla superficie laterale del calcagno. anatomia del piede
Legamenti Posteriori
Molto meno robusti del mediale. Lateralmente la capsula è fusa con il legamento Collaterale Laterale (LCL) formato da tre fasci che si dividono in anteriore, medio e posteriore:
- Peroneo-astragalico posteriore
- Tibio-astragalico posteriore
- Astragalo-calcaneare posteriore
Muscoli: strato superficiale
Sotto l’aponeurosi si trova lo strato superficiale dei muscoli del piede dove si individua il muscolo flessore breve delle dita che parte dal calcagno e inserisce i suoi tendini sopra il muscolo flessore lungo delle dita. Il flessore breve delle dita è l’equivalente del flessore superficiale delle dita nella mano. Ai lati del muscolo flessore breve delle dita compare il muscolo abduttore dell’alluce e abduttore del quinto dito.
Muscoli: strato intermedio
Togliendo lo strato superficiale muscolare troviamo il muscolo quadrato della pianta che origina dal calcagno e si inserisce sul tendine del flessore lungo delle dita, il quale invece origina dalla superficie posteriore della gamba scende come unico tendine nel tunnel tarsale e nella pianta si divide in quattro tendini che salgono verso la seconda falange e i si distribuiscono dal secondo al quinto dito. Quando si inserisce forma un piccolo occhiello come il flessore breve delle dita. Poi si notano i muscoli lombricali che nascono attaccati al tendine del flessore lungo delle dita e si inseriscono sulla seconda falange del secondo,terzo quarto e quinto dito. I muscoli lombricali flettono la prima falange mantenendo estese le altre.
Nervi
In questo secondo strato si possono anche osservare le terminazioni nervose del nervo tibiale che si divide in plantare mediale e laterale insieme all’arteria tibiale posteriore che forma l’arteria plantare mediale e laterale. I rami nervosi plantari innervano tutti i muscoli plantari del piede con la distribuzione che nella mano hanno il nervo ulnare e mediano. Il plantare mediale innerva le prime tre dita e corrisponde al nervo ulnare e il plantare laterale innerva il quarto e il quinto dito e corrisponde al nervo mediano. Questa distribuzione si verifica per l’innervazione sensitiva; per l’innervazione motoria invece il plantare laterale si occupa dei muscoli che vanno verso il quinto dito (abduttore del quinto dito, flessore del quinto dito, quarto e quinto interosseo, interossei plantari) mentre il plantare mediale va ad innervare i muscoli che vanno verso il primo dito (abduttore adduttore dell’alluce, flessore breve dell’alluce). Il quadrato della pianta è innervato dal plantare laterale mentre il flessore breve delle dita dal plantare mediale.
Muscoli: strato profondo
Il terzo piano muscolare è occupato dal muscolo adduttore dell’alluce, dal flessore breve dell’alluce che termina con due tendini nella zona mediale e laterale della prima falange dell’alluce. All’interno di questi due tendini sono presenti i sesamoidi. Sempre nel terzo strato troviamo il flessore del quinto dito; a volte è presente anche il muscolo opponente del quinto dito. Ultimo e quarto strato muscolare presenta i muscoli interossei plantari (tre) e dorsali (quattro). Si avranno due interossei dorsali nel secondo dito un interosseo sul terzo e uno nel quarto. Gli interossei plantari lasciano libero il secondo dito e si attaccano sul terzo quarto e quinto dito. Gli interossei plantari sono adduttori mentre gli interossei dorsali abducono. Sul dorso del piede invece troviamo il muscolo estensore breve dell’alluce e l’estensore breve delle dita che con il suo tendine va sul secondo, terzo e quarto dito mentre sul quinto si attacca quello del peroni-ero terzo. I muscoli del dorso hanno scarsa funzione e a volte l’estensore dell’alluce manca.
MUSCOLI DEL PIEDE anatomia del piede
La buona funzionalità del piede dipende da numerosi muscoli, alcuni dei quali risiedono, almeno in parte, al di fuori del piede stesso. Per questo motivo, gli esperti di anatomia hanno deciso di distinguere gli elementi muscolari del piede in due categorie: i muscoli estrinseci – che sono legati, da una parte, a un osso della gamba e, dall’altra parte, a un osso del piede – e i muscoli intrinseci – che prendono posto totalmente sul piede.
I principali rappresentanti dei muscoli estrinseci sono:
Il muscolo tibiale posteriore
- Il muscolo tibiale anteriore
- Il muscolo peroneo lungo
- Il muscolo peroneo breve
- I muscoli gemelli (o gastrocnemio)
- Il muscolo soleo
*Nota bene: gemelli e soleo, insieme, formano i muscoli del polpaccio, noti anche con il termine singolare di tricipite della sura.
Per quanto concerne i muscoli intrinseci, è opportuno puntualizzare che questi, a loro volta, si possono suddividere in due categorie: i dorsali e i plantari.
I muscoli intrinseci dorsali sono:
- muscolo estensore breve dell’alluce
- muscoli estensori brevi delle dita del piede.
I muscoli intrinseci plantari, invece, sono:
I muscoli plantari mediali, detti anche muscoli del primo dito (o alluce)
- Muscolo abduttore dell’alluce
- Muscolo flessore breve dell’alluce
- Muscolo adduttore dell’alluce
- I muscoli plantari laterali, detti anche muscoli del 5° dito
- Muscolo abduttore del 5° dito del piede
- Muscolo flessore breve del 5° dito del piede
- Muscolo adduttore del 5° dito del piede
- I muscoli plantari intermedi
- Muscolo flessore breve delle dita centrali del piede
- Muscolo quadrato della pianta del piede
- Muscoli lombricali (sono in tutto quattro)
- Muscoli interossei (sono in tutto sette)
In generale – anche se occorre specificare che ogni muscolo del piede ricopre una funzione specifica – i muscoli intrinseci dorsali e i muscoli intrinseci plantari garantiscono, rispettivamente, la dorsiflessione e la plantiflessione del piede. anatomia del piede anatomia del piede